This letter was written on 6 October 2005. It is about the city of
Ebbene si
dopo essermi riproposto per trenta giorni di scrivere ai miei cari, avrete capito invano, al trentunesimo mi sono deciso e l’ho fatto.
Colgo l’occasione datami dai cari di Modena per fare sapere a un po’ di gente come vanno le cose qui a Vancouver, città che (con un po’ di arroganza) nel suo sito si autodefinisce la più bella del Nord America… il fatto è che lo è davvero.
Cominciamo dalle cose più importanti allora come ho avuto modo di dire un paio di volte ad un paio di persone nell’anno passato si trova in
È anche vero però che essendo sull’oceano
Come sapranno bene i cari della Siberia, sono partito da Londra il 23 Agosto (alle sei) e sono atterrato il 23 Agosto (sempre circa alle sei, ma dopo nove ore di viaggio). Ho passato i primi dieci giorni in ostello nel centro, che qui si chiama downtown e in quel periodo, quando ancora ero giovane e ignorante, potrete immaginare come è andata. Scoprire nuove cose, conoscere nuove persone, toccare realtà diverse, parlare un’altra lingua, ripartire (quasi) da zero in tutto, una gran fatica, ma un’esperienza eccezionale, che lascia il segno ogni volta che ci si passa. Per non farla troppo lunga, l’ostello dove ho alloggiato era uno di quelli da backpackers o a
E così per una settimana ho girato per downtown con questi due inglesi, provando quasi tutte le cucine del mondo (qui con cinque euro mangi qualsiasi cosa… quasi), visitando quel che c’era da vedere, girando alla ricerca di posti da tenersi in mente, e annuendo con un sorriso a dir poco esagerato quando in realtà non avevo la più pallida idea di che cosa stessero dicendo quei due madrelingua. Da ricordare una sessione di film di giovani registi Cechi vista assieme al “Pacific Cinemathequè” in particolare “Looners” di David Ondricek (se riuscite guardatelo ne vale proprio la pena) che parla un po’ della nostra generazione ma in un modo che ti fa veramente ridere e disperare, uno raro caso di ironia riuscita.
Ma torniamo a Vancouver, the city of glass come la definisce Matt Douglas[2] per via dei grattacieli di vetro stile manhattan che dominano sulla città da downtown, Vong Khong come la definiscono alcune guide, ma soprattutto Vansterdam come sia io che il New York Times preferiamo definirla.
Sarà anche perché sono io, ma ho trovato le affinità tra le due città impressionanti. Prima fra tutte il multiculturalismo (solo che qui al posto dei mediorientali ci sono gli orientali); fonti attendibili dicono che la marijuana migliore di tutto il nord america la trovi qui; la prostituzione non è che sia legalizzata ma nella via più centrale e turistica della città puoi passare dal gelataio al peep show al calzolaio all’ustecchio in vetrina nel giro di un isolato; tutti bevono birra; gli odori per le strade sono simili; anche qui il formaggio locale è una pregiata fontina che ricorda la ben più famosa e illustre “regina di tutte le fontine” come usava chiamarla il caro Alex Graudenzi: il Gouda olandese; il grado di civiltà delle persone è sempre impressionante forse qui ancora di più perché in più sono tutti esageratamente gentili e anche simpatici cosa che proprio non si può dire dei mezzi germanici olandesi; non ci sono i canali ma c’è l’oceano che penetra in più punti nella città formando suggestive insenature; anche qui c’è un parco gigante nel bel mezzo della città (ma questo ormai credo sia vero per tutte le grandi città tranne quelle italiane).
Il primo settembre mi sono spostato dall’ostello al campus e ormai vivo qui da un mese. Quando sono arrivato era tutto talmente nuovo che in realtà stanno ancora finendo di costruire. L'Universita' e' situata forse nel luogo piu'
Nel campus c’è praticamente tutto, ci sono corsi di tutto (rafting, climbing, kayaking, tutte le arti orientali) e fin qui ci sta, e poi ci sono queste Society come le chiamano qui per qualsiasi cazzata non so c’è la society della cultura italiana nel mondo (per curiosità ho guardato il programma e sembra che l’evento clue dell’anno sia una pizzata di tutti i membri del club Da Jhonni’s pizza) o la society del biliardino o del cricket.
Ad un’ora da qui poi ci sono le montagne di Whistler che tutti dicono siano le migliori del Canada, anzi
Nell’appartamento ci stiamo in quattro: due canadesi (mitici) e un’iraniano (non c’è mai, l’ho visto in tutto un paio di volte, mi ha chiesto di insegnargli un po’ d’Italiano così per socializzare, io l’ho fatto ma non ho avuto il coraggio di chiedergli di insegnarmi un po’ d’iraniano. A parte tutto sembra Ok). Praticamente dove sto è un crogiuolo di studenti graduate che vive in condominio. Cosa sono i graduate? Eh e qui veniamo all’unica nota dolente di questa
Per il momento credo sia tutto, vi faccio i complimenti se siete arrivati a leggere fin qui e chiedo ancora una
fatemi sapere tutte le novità, lo sapete quanto fa piacere ricevere le e-mail da casa quando si è lontani.
[1]Rettifica: si tratta per lo più cittadini di Hong Kong, emigrati prima che da protettorato Britannico diventasse parte del territorio Cinese (1997).
[2] Rettifica: Douglas Coupland, famoso scrittore nato a Vancouver, autore – tra gli altri romanzi – di “Generazione X”. Un po’ l’Enrico Brizzi del Nord America.